martedì 26 luglio 2011

Bolle spaziali. Appena scoperta e servita ....calda


Eccola! Eterea, trasparente, enorme in dimensioni eppure "leggera": è l'ultima nebulosa planetaria scoperta e presentata al volo. L'immagine è presa col telescopio USA Gemini, uno dei maggiori al mondo.

Il suo nome al momento è  Kn 61. Una nebulosa planetaria rappresenta la fine dell'evoluzione di una stella di massa piccola, come il Sole , o media, fino a 5-6 volte la massa del Sole stesso. 

In poche parole, quando una stella simile al Sole va verso l'esaurimento del combustibile a idrogeno utilizzabile nel suo nucleo, si espande in una gigante rossa.  Il Sole ad esempio nella sua espansione, fra 4 miliardi di anni, arriverà a "mangiare" l'intero Sistema solare. Proprio alla fine di questa espansione la radiazione dall'interno  strappa via gli strati esterni della stella, lasciando scoperto il caldo e denso nucleo che è quel che resta della stella originaria. Il gas, che assume forme di vario tipo, nel nostro caso la bellissima bolla, viene illuminato dalla luce ultravioletta della stellina rimasta al centro e riluce come un insegna nella notte.




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