giovedì 14 luglio 2011

Un jet di gas nel cielo. Molto "misterioso" e molto italiano..

Approfittiamo di questa recente scoperta, che come vedremo dai nomi è molto "italiana" per chiarire il significato di "mistero" e misterioso, dato che oggi come oggi nei media è un vocabolo abusato grazie ad una strategia che, vedi i maya, il 2012, gli extraterrestri, i templari e altro, tende a riempire la testa dei giovani soprattuto di "cose-che-hanno-sotto-qualche-mistero-che-solo-io-posso-spiegarti". Nella ricerca invece dire "misterioso" significa che non ce la facciamo (ancora) a spiegarlo ed è uno sprone a lavorarci sopra ancora più sodo. 

Ma veniamo alla notizia.



Una pulsar, che poi sarebbe una stella di soli neutroni rotante ad altissima velocità, sembra correlata con una "coda" appunto "misteriosa". Utilizzando un osservatorio orbitante di NASA,  Chandra X-ray Observatory,  gli astronomi hanno scoperto che questa pulsar, dal nome poco romantico di PSR J0357 3205  ,ha una lunga e luminosa visibile sono nei  raggi X, perché la materia di cui è composta li emette. E questo vuol dire che in questo jet di gas è in atto qualche fenomeno molto, molto energetico. 
Gli astronomi hanno calcolato che la pulsar oggetto si trova a circa 1,600 anni luce dalla Terra ed è, per questo tipo di oggetto, a metà della sua evoluzione. Se la coda si trova alla stessa distanza della pulsar si estende per 4,2 anni luce di lunghezza. In questo modo sarebbe quasi un record assoluto per questi fenomeni.

La scoperta è importante e citiamo tutti gli italiani che vi hanno concorso
Il primo autore è Andrea De Luca dell'Istituto di Studi Superiori di Pavia, Italia (IUSS), l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Roma, e l'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) di Milano.

I co-autori sono M. Marelli di INAF, Milano e l'Università degli Studi dell'Insubria in Italia, R. Mignani dell'University College di Londra, Regno Unito e l'Università di Zielona Gora, Polonia, P. Caraveo dell'INAF, Milano, A. Belfiore dell'Università della California a Santa Cruz e l'Università di Pavia, e G. Bignami dello IUSS , Pavia e INAF, Milano. Oltre a loro sul lavoro pubblicato su una importante rivista del settore, hanno lavorato anche altri colleghi di varie nazionalità, a riprova che la ricerca , da sempre per la verità, è un fatto "globale"

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